Motori: GP2, Antonio Giovinazzi settimo in gara-1 a Montecarlo
Partire quindicesimo e ritrovarsi sul palco dei Principi con la coppa del vincitore. Roba da non crederci. Il miracolo porta la firma di Artem Markelov, 21enne di Mosca del team Russian Time. Come ha fatto? Ha ritardato fino all'ultimissimo momento il pit-stop, ha sfruttato le situazioni di virtual safety-car per conservare le gomme e quando si è ritrovato in testa perché tutti avevano "pittato", ha spinto forte guadagnando decimi su decimi.
Al 37° giro è entrato in corsia box e quando è tornato in pista si è ritrovato davanti al dominatore della corsa, Norman Nato. Un colpo da maestro. Il miglior risultato di Markelov fino ad oggi era un terzo posto ottenuto a Spa gara 1 del 2015. Poca roba insomma, più noto per certe intemperanze che per altro. Ma questa volta ha fatto tutto alla perfezione e bravo è stato il team a tentare questa folle strategia. Russian Time è praticamente un'operazione messa in piedi dalla famiglia Markelov quattro anni orsono (2013), proprio per portare in GP2 il rampollo di casa l'anno seguente. Struttura nizialmente gestita da Motopark, poi da iSport, ora da Virtuosi.
Di certo la beffa per Nato è stata enorme. Già vincitore a Monaco nel 2013 con la World Series Renault, il francese di Cannes, a un tiro di schioppo dal Principato, già stava gustando la sua seconda vittoria su queste strade. Aveva fatto tutto alla perfezione Nato del Racing Engineering. La partenza dalla seconda piazzola, nella quale aveva bruciato il poleman Sergey Sirotkin, la gestione di tutta la corsa resistendo agli attacchi dello stesso russo, poi di Jordan King e infine di Oliver Rowland. È quindi iniziato il duello a distanza con Markelov, fatto di tempi cronometrici. Il russo là davanti che ritardava il pit, Nato che inseguiva.
Quando Markelov è tornato in pista si è ritrovato appena davanti a Nato cui ora pesa tantissimo quel secondo perso nel cambio gomme quando la ruota anteriore destra non si è infilata subito come avrebbe dovuto. Grande delusione per Nato che poteva conquistare il secondo successo dopo quello di Montmelò gara 1. E invece... Nato però, nerissimo sul podio, non si può consolare neanche con il primo posto nella classifica generale, soffiatogli dal terribile Markelov.
Bel terzo posto per Rowland e la MP Motorsport. Quinto al 1° giro, il campione in carica della World Series Renault non ha sbagliato nulla ed è avanzato in classifica fino a insidiare Nato quando il francese è tornato in pista dopo il pit-stop. Ma il sorpasso non gli è riuscito. Regolare il quarto posto di Alex Lynn (Dams), però sempre poco convincente, mentre Mitch Evans (Campos) poteva puntare al podio, ma è stato penalizzato di 5" per avere tagliato la variante dopo il tunnel mentre Rowland lo stava affiancando nei primi giri.
Bene Raffaele Marciello, compagno di Markelov, sesto al traguardo davanti a Antonio Giovinazzi che praticamente ha mantenuto la posizione della griglia di partenza, ma in gara ha perso due posti a vantaggio di Lynn e Marciello. Peccato per Luca Ghiotto di Trident che era ottavo, dunque in "pole" per gara 2, ma la sua Dallara si è spenta al tornantino per un probabile problema elettrico quando alla fine della corsa mancavano appena cinque tornate. Ottavo è così giunto Marvin Kirchhofer del team Carlin.
E veniamo agli altri grandi delusi. Sirotkin, prima di tutto. Ancora una partenza non perfetta, il suo storico punto debole, nonostante fosse in pole. Si vedeva a occhio che Sirotkin era più veloce di Nato, la sua monoposto era da assoluto come del resto dimostrato con quel tempone in qualifica. Ma l'avvio sbagliato lo ha sicuramente innervosito e così quando tentava di mettere pressione a Nato ha clamorosamente picchiato contro il rail in uscita dalla variante della Piscina al giro 23. Un errore grave che fa il paio con quello commesso a Montmelò in gara 1 che gli era costato un ritiro. Non certo il massimo per colui che ha ereditato la vettura di Stoffel Vandoorne.
A recriminare anche King, che dopo il ritiro del russo era salito secondo, ma ha urtato il rail danneggiando la sospensione anteriore destra. Grande rammarico anche per Gasly, ma qui bisogna andare al turno libero quando ha sbattuto compromettendo l'intero weekend. Partito dalla pit-lane, ha tamponato alla Piscina Jimmy Eriksson al 19° giro, poi ha concluso ultimo. KO anche Nicholas Latifi che ha tentato un coraggioso, ma francamente impossibile, sorpasso a Marciello all'esterno della curva sotto al tunnel, dove l'asfalto è senza aderenza e sporco. Inevitabile l'impatto con la fiancata destra contro le barriere.
(italiaracing.net)
Venerdì 27 maggio 2016, gara 1
1 - Artem Markelov - Russian Time - 40 giri 1.01'27"183
2 - Norman Nato - Racing Engineering - 1"541
3 - Oliver Rowland - MP Motorsport - 3"187
4 - Alex Lynn - Dams - 8"239
5 - Mitch Evans - Campos - 11"723
6 - Raffaele Marciello - Russian Time - 15"025
7 - Antonio Giovinazzi - Prema - 20"037
8 - Marvin Kirchhofer - Carlin - 21"153
9 - Nobuharu Matsushita - ART - 21"582
10 - Daniel De Jong - MP Motorsport - 22"343
11 - Arthur Pic - Rapax - 23"333
12 - Sergio Canamasas - Carlin - 30"192
13 - Sean Gelael - Campos - 31"295
14 - Gustav Malja - Rapax - 34"900
15 - Pierre Gasly - Prema - 49"748
16 - Patric Armand - Trident - 1 giro
Giro più veloce: Pierre Gasly 1'20"469
Ritirati
35° giro - Luca Ghiotto
32° giro - Jimmy Eriksson
27° giro - Jordan King
23° giro - Nabil Jeffri
22° giro - Sergey Sirotkin
21° giro - Nicholas Latifi
Il campionato
1.Markelov 47; 2.Nato 45; 3.Lynn 35; 4.Gasly 33; 5.Latifi 22; 6.Rowland 20; 7.Marciello 18; 8.King 16; 9.Canamasas, Evans 10.