Nella mattinata di giovedì 25 agosto, i Carabinieri della Compagnia di Manduria hanno arrestato, in regime di custodia cautelare ai domiciliari, due sovraintendenti della Polizia Provinciale di Taranto. Gli arrestati, uno di 41 anni e l'altro di 44, sono accusati di concorso indebito a dare e promettere utilità, e di truffa aggravata. Il provvedimento è stato emesso dalla Dott.ssa Patrizia Todisco, su richiesta del Sostituto Procuratore Dott. Maurizio Carbone
che ha seguito l'indagine condotta dai Carabinieri di Manduria. L'inchiesta parte ad agosto del 2013, quando emerse uno dei primi atti oggetto di reato: durante un controllo alla circolazione stradale, in cambio di una banconota da 50 euro, omisero di elevare contravvenzione all'autista che guidava privo della patente necessaria per i camion.
I Carabinieri accertarono chi era in servizio sul quel tratto di strada, e identificarono nei due arrestati gli agenti autori del fatto. A seguito di laboriose e dettagliate investigazioni, vennero fuori ulteriori condotte delittuose che vanno dalla richiesta di denaro a quella di generi alimentari, carne,pesce,frutti di mare, per arrivare alla organizzazione "gratuita" del pranzo per il battesimo della figlia di uno di loro, per omettere una contestazione per abuso edilizio. La conoscenza delle tecniche investigative, faceva scegliere con attenzione il territorio dove effettuare le loro attività truffaldine, la presenza di eventuali telecamere di controllo, per esempio, era una delle cose da verificare prima di ogni azione. Per quanto riguarda la seconda accusa, la truffa aggravata in danno della Provincia di Taranto, si è riscontrato che venivano falsificati il foglio di presenza e l'orario di entrata ed uscita, inoltre in concorso fra loro, attestavano la reciproca presenza in ufficio anche quando si allontanavano per svolgere attività personali.
Questo episodio evidenzia la gran confusione che esiste fra le varie forze di Polizia addette al controllo stradale. La Polizia Provinciale, nata dalla trasformazione dei vigili venatori e ambientali ed ecologici, con esperienze diverse, si è inserita forzatamente in altri settori non sempre di loro specifica competenza.

Di Adolfo Antonello Giusti