Taranto: Ragno, ‘È una grossa responsabilità, ma sono felice’
‘Ringrazio il presidente per avermi aspettato: non voglio illudere nessuno, ma l’obiettivo è vincere’
“Dire che sono felice è il minimo. Prima di arrivare ho letto la storia del Taranto ed è una grandissima responsabilità. Una sfida che mi piace. Ringrazio il presidente che mi ha aspettato per un mese intero. Taranto è una grande piazza, ma non bisogna illudere nessuno anche se l'unico obiettivo è vincere. Il lavoro è alla base di tutto, ci siamo guardati negli occhi consapevoli che non vince la società che spende tanto, ma quella che sbaglia meno. Importante il contributo di tutti, anche di chi è dietro le quinte. Mi auguro di lavorare in modo uniforme con tutti. I giocatori devono sudare su ogni palla e dare questa grande soddisfazione. Partiamo da una base passata puntando alla serie C”.
MODULO “Mi metto a disposizione della squadra, che dovrà fare altrettanto con me. Al di là dei numeri, credo che alla fine conti essere primi al termine del campionato. D’Agostino è un calciatore molto importante, ma da tutti pretendo entrambe le fasi. È fondamentale che la squadra sposi il progetto Taranto, non quello personale. Come ho detto prima, vince la squadra che sbaglia meno. La nostra mentalità deve essere la stessa sia in casa che fuori, con umiltà, equilibrio e determinazione”.
PER VINCERE... “Non serve solo Nicola Ragno per vincere, ma anche il pubblico e quello tarantino storicamente non fa mai mancare il proprio sostegno. Il mio obiettivo è quello di riportare la gente allo stadio, vorrei vedere ogni domenica i 10 mila della sfida con il Cerignola”.
AMBIENTE “La città di Taranto ha visto la Serie B per anni, la C ad alti livelli, il palato dei tifosi è fine e dopo tre o quattro passaggi a vuoto è chiaro che qualcuno cominci a mugugnare. Come ho spiegato in apertura, l’obiettivo è vincere, anche se nella prossima stagione concorreremo con diverse squadre importanti: sarà un campionato entusiasmante, cercheremo di conquistare sul campo un punto in più degli avversari”.
IDEE: "Non esiste un tempo sulle assimilazione delle idee. È chiaro che è un vantaggio avere dei calciatori che sono stati già con me. La cosa essenziale è che si faccia una squadra tosta che garantisce gli ottanta gol e che abbia un equilibrio tattico".
CAMPIONATI PASSATI: "È difficile dire cosa sia mancato al Taranto in passato. Ogni allenatore ha un suo modo di vedere il calcio. Azzero sempre tutto e cerco di confermare e prendere giocatori che si adattino al mio modo di giocare. Si vince un campionato perché c'è un gruppo e non gruppetti. Nella gestione del gruppo bisogna essere chiari e trasparenti e io lo sono. A me piace la sostanza non fare promesse. L'obiettivo portare quanti più punti possibili. Preferisco diecimila volte Allegri che ha vinto al cospetto di Sarri. Comunque ovviamente non è che vinci un campionato giocando male. So il palato fine che avete a Taranto: immagino quante critiche avrò".
MERCATO: "Cercheremo di portare quanti più elementi possibili rispettando il budget. Stiamo guardando l'uomo, il lato tecnico inserito in un contesto tattico. Siamo a buon punto con un bel po'di trattative. Abbiamo tanti calciatori sotto mano e dovremo essere bravi a scegliere. Partiremo con 26 giocatori con qualcuno in prova. In rosa avremo quattro cinque attaccanti ma devono segnare tutti".
LEADER: "Tutti i giocatori sono leader. Quello che chiedo sempre è l'aiuto reciproco seno da me viene allontanato. Col Bisceglie in anno bellissimo. È stata irripetibile recuperare quattordici punti. Ho sempre difeso la squadra e il nostro obiettivo dev'essere creare una famiglia. Cercherò di sbagliare il meno possibile. Nella vita non mi spaventa nulla. Ho perso papà a diciotto anni e una figlia di dodici anni. Mi sono rialzato. Taranto è una scommessa difficile. Il mio sponsor è il lavoro e ringrazio il presidente. Abbiamo sempre la valigia pronta...".
Si ringraziano: