Taranto: Periferie e non solo, terza edizione dal 4 novembre al TaTÀ
Ce n’è per tutti. Sottotitolata “Pubblici e linguaggi diversi”, il Crest propone una nuova edizione di “Periferie e non solo”, breve rassegna di teatro e cinema. Tra novembre e dicembre, quattro spettacoli teatrali, di cui tre seguiti da “linguaggi diversi” appunto, in doppia replica (il venerdì in matinée scolastica e il sabato alle ore 21) all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi. Avviata lo scorso, prosegue la collaborazione con l’associazione culturale Il Serraglio - VicoliCorti, dimostratasi assai fertile per il progetto.
La rassegna si sottrae così a due dei tanti compartimenti stagni che governano solitamente le programmazioni. Riguardo ai pubblici, la proposta sottolinea come e quanto la produzione teatrale possa essere professionalmente valida e artisticamente efficace aldilà del suo target finale, dando concretezza all’assunto che il buon teatro è trasversale a generi e pubblico. L’accostamento poi a musica e cinema dello spettacolo appena visto regala davvero occasioni di confronto tra e con il pubblico e tra e con gli artisti, oltre che un approccio a linguaggi diversi.
Apre, il 4 (per le scuole) e il 5 novembre, Bottega degli Apocrifi con “Il mercante di Venezia”, elaborazione drammaturgica Stefania Marrone, regia Cosimo Severo, con Salvatore Marci. Un racconto per attore e musici. Un monologo a più voci, una storia d’amore e debiti. Si rischia di ridere in questa storia. L’ha scritta Shakespeare del resto. E, spesso nelle sue opere, al riso si arriva come una liberazione, come una risalita insperata dopo aver toccato il fondo dell’animo umano. A seguire, incontro con il maestro Fabio Trimigno e i musicisti di Bottega degli Apocrifi, ossia “Quando teatro e musica si incontrano”. L’opportunità per il pubblico di un confronto e di un ascolto guidato di alcune delle musiche di scene che sono nate non solo attraverso l’intreccio della drammaturgia e il lavoro con il regista, ma anche da una ricerca e analisi musicale di alcuni temi della tradizione ebraica e della tradizione canora veneziana.
In scena, il 25 (per le scuole) e il 26 novembre, Compagnia Licia Lanera e Teatri di Bari con “Venere/Adone”, da William Shakespeare, drammaturgia di Danilo Giuva e Annalisa Calice, regia Danilo Giuva. Il tema dell’amore è centrale e, attraverso il racconto del mito, le dinamiche relazionali tra i due protagonisti della composizione lirica shakespeariana - Venere, dea dell’amore e della bellezza, e Adone, giovane uomo vittima delle ossessioni amorose di lei - diventano spunto di ragionamento che Giuva, unico attore in scena, sviluppa con ironia e apparente sfrontatezza. A seguire, il cortometraggio “Specchio” di Caterina Crescini. Beatrice e Sveva, due pianeti si attraggono specchiandosi l'uno nell'altro, gravitano nell'orbita dei loro istinti emotivi, intrecciando una relazione in bilico tra la realtà e la sua distorsione, tra la voglia di amare e l'incapacità di farlo. (Comunicato stampa)