Formula 1: Giovinazzi, ‘Il mio 2018? Spero al volante della Sauber’
La speranza dell’automobilismo tricolore si chiama Antonio Giovinazzi. Il 23enne di Martina Franca, pur avendo mancato la fondamentale vittoria in GP2 nel 2016, sembrerebbe essere davvero avviato al grande passo. Pur avendo optato per un anno sabbatico da dedicare soltanto al lavoro di collaudatore e riserva Ferrari, il vice campione della serie cadetta, ha infatti già potuto toccare con mano cosa significa prendere parte ad un weekend di gara del Circus.
Scelto dalla Sauber come sostituto di Pascal Wehrlein, infortunatosi durante la Race of Champions di gennaio, nei primi due round di Melbourne e Shanghai, il pugliese ha più volte avuto l’occasione di mettersi al volante della SF70-H durante i test tra Ungheria e Fiorano e altresì di partecipare ad alcune prime sessioni di prove libere del venerdì con la Haas, altro team legato al Cavallino. Il tutto con risultati per la verità contrastanti in quanto a buone prestazioni ha alternato incidenti plateali.
"Il mio augurio è quello di poter essere alla guida della monoposto di Hinwil il mondiale venturo, magari al fianco di Charles Leclerc“. Ha confidato a Tuttomotoriweb nel paddock di Sepang. Data da molti come futura sorella minore di Maranello, la scuderia elvetica potrebbe quindi essere invitata ad ospitare i suoi “pulcini”. “In realtà non si sa ancora se sarà così, dunque staremo a vedere”. Ha poi tenuto a precisare.
Malgrado la sua buona volontà, per Bon Giovi la strada potrebbe rivelarsi più in salita del previsto, considerata la presenza in squadra di un Ericsson dalla valigia pesante e dal supporto dei neo proprietari della Longbow Finance. “In effetti molto dipenderà da Marcus e da quello che deciderà di fare. Ma è ovvio che mi piacerebbe riportare l’Italia in F1 dopo un’assenza tanto lunga".
L’ultimo rappresentantie nostrano nel Circus è stato infatti Jarno Trulli, ritiratosi nel 2017.
A far alzare le quotazioni di Giovinazzi, come detto, il gran numero di chilometri accumulati in questi mesi. “Sicuramente aver già tanta esperienza alle spalle è un bene e potrebbe rivelarsi un aiuto”, ha ammesso.
Infine quando gli è stato chiesto un confronto tra le tre vetture saggiate ha confessato: “La Ferrari è nettamente migliore, come performance ma non solo. In generale si avverte che dispone di un pacchetto molto più competitivo. Per il resto non mi sento di fare paragoni. Sulla Sauber ci sono salito ad inizio stagione quando ancora la macchina era acerba, mentre la Haas l’ho guidata di recente e in una fase avanzata dello sviluppo”.