Taranto: Tra silenzio e memoria, anima sospesa
Nel primo pomeriggio di Martedì 26 Gennaio, Luigi Pignatelli, ARTivista non binary di Taranto, ha facilitato Tra silenzio e memoria: anima sospesa, laboratorio in remoto che si inserisce nella programmazione dell’undicesima edizione dell’Hermes On Streets Winter’s Festival e della dodicesima edizione di Cogito Ergo (non) Sum, entrambe rassegne promosse da Hermes Academy, Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto e Coordinamento Taranto Pride. Ha aperto l’incontro un esercizio ispirato alla Comunicazione Non Violenta, che ha aiutato le/i/lu partecipanti a sviluppare l’ascolto empatico.,«Mi sento coccolata in questo momento» ha confidato Ale. E ha scelto di condividere la lettura di un proprio componimento. Al termine della lettura, ha chiesto «Cosa avete provato?» «Quando l’ho letto, - ha confessato Eva - mi sono soffermata sulla prima parte e alcune immagini, come quella della prigione, mi aveva suscitato tristezza. Ascoltato, il testo mi ha comunicato gioia. Sei un eterno presente. Ho visualizzato una galassia. La tua voce valorizza quello che scrivi.» «Mentre ti ascoltavo, ero su un ponte. Un ponte di età arcaica, - ha specificato Lu - di quelli per sole persone, di quelli che un carro non poteva attraversare. Un ponte fatto di legno e corde. Ti ascoltavo e sentivo la tua paura, paura dovuto al fatto che non ti è chiaro ciò che c’è al di là del ponte. Le mille domande su cosa c’è al di là del ponte ti impediscono di vivere il momento, la paura ti congela le gambe. I pensieri galoppano, ma tu sei immobile. Hai paura. Non cadi. L’immobilità è un occasione per godere il momento, godere le bellezze del paesaggio, godere le bellezze del passaggio. Non preoccuparti di quello che c’è al di là del ponte. Io sento di essere con te sul ponte. Eva è con te sul ponte. Siamo tuttə con te sul ponte. Ascolta il ponte.» La metafora del ponte ha suggerito una profonda riflessione sull’apparente dicotomia studio/lavoro. Le/i/lu partecipanti hanno, poi, espresso la necessità di esercitarsi sulla lettura espressiva. Pertanto si è deciso di promuovere un nuovo corso di dizione e lettura espressiva, con incontri in presenza e/o in remoto, in programma ogni sabato dalle ore 17.30 alle ore 18.30, quindi nella prima ora di attività de Il Villaggio delle Differenze in Piazza Maria Immacolata a Taranto. Si può partecipare anche tramite videoconferenza. Per info e iscrizioni, scrivere a [email protected] o contattare le pagine fb o ig della Hermes Academy o di Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto. Ha fatto seguito la lettura del racconto Storia di un bottoncino dipinto di blu di Luana Angelillo, premiato nel corso del contest di arti letterarie e visive promosso dalla Hermes Academy dell’edizione 2014 della rassegna Cogito Ergo (non) Sum. Le/i/u partecipanti hanno condiviso emozioni e suggestioni. «Provo malinconia. La storia - ha spiegato Eva - mi ha fatto impressione. Se fosse stata semplicemente una favola, sarebbe stato diverso, ma quando ascolto una storia con la consapevolezza che la trasformazione del racconto non è simbolica bensì è avvenuta nella realtà, provo paura. Tanta paura. Tanta impressione. La perversione di questi ufficiali tedeschi (e non solo) che si divertivano nel trasformare persone in oggetti, o a renderle pelle e ossa, o a violentarle, a maltrattarle senza un motivo diverso da quello della perversione profonda, e che poi tornavano tranquillamente a casa, a condurre la loro vita da padri di famiglia, mi spaventa. Mi sembra una roba da deep web. Mi fanno paura le persone che si sdoppiano. Quelle che hanno la faccia d’angelo, ma che poi, quando hanno l’occasione di fare del male a qualcuno che è in difficoltà, ci provano gusto, piacere. Mi fanno paura le persone che non prendono una posizione, anche a costo di rischiare la vita. Mi fa paura chi non sente l’umanità scorrere nelle sue membra. Mi fa paura chi schiavizza gli altri ma è solo schiavo del potere. L’umanità, gli esseri viventi sono da custodire e preservare.» «Il racconto del bottoncino blu mi riporta al 2014, alla mia vita di allora, alle attività che conducevo allora, al ritmo del mio cuore in quella stagione dell’amore. Il racconto mi fa sbattere il cuore e la testa contro il muro delle illusioni e realizzo i rischi della sospensione tra memoria e silenzio in cui spesso mi isolo in questa fase della mia esistenza. La trama del racconto si basa sul medesimo drammatico gioco de La vita è bella e si basa sulla verità assoluta che nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Sarò anche io un bottoncino, o una saponetta, o una parrucca o una qualsiasi altra creatura inanimata o animata, solo dopo che avrò concluso questo mio ciclo vitale.»,«Questo - ha aggiunto Eva - è il testo più bello sull’olocausto. Qualche sera fa ho visto un documentario con Liliana Segre. Ho letto un suo libro, che avevo vinto ad un concorso. Le mandai una mail per ringraziarla. E lei mi rispose. Poco dopo fu protagonista di un brutto episodio di antisemitismo. Grazie per aver condiviso questo testo.»,«Non riesco ad esprimere - conclude Ale - una mia opinione. Solo paura e profonda tristezza.» Cosa prendono e cosa lasciano le/i/lu partecipanti «Lascio la sensazione di credere che io sia un problema, che io sia la causa di un malessere che si vive, che io sia inutile. Prendo la resistenza.» Ale «Lascio la paura per il futuro e prendo le cose che mi fanno stare bene.» Eva,«Lascio la lotta in solitaria e prendo la rabbia per tutto ciò che non ho raggiunto e conquistato e la trasformo in energia motivatrice per me e per le altre persone, per le persone a cui voglio trasferire la mia esperienza, persone con cui voglio condividere questa lotta, affinchè non sia più in solitaria.» Prossimi appuntamenti con ARTivistə di Hermes Academy, Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto e Coordinamento Taranto Pride sono per Mercoledì 27 Gennaio: attività in Piazza Maria Immacolata a Taranto e in remoto, in occasione del Giorno della Memoria. Qui i dettagli: https://