Teatro senza sbarre: Al via progetto che valorizza rapporto padri (detenuti) e figli
“Teatro senza sbarre” è un progetto rivolto ai papà detenuti nella casa circondariale di Taranto in regime di media sicurezza. Sono otto i genitori coinvolti nell’iniziativa, ideata dall’A.p.s. T.R.O.I.S.I. Project e finanziata dall’8x1000 della Chiesa Valdese e co-finanziata dalla stessa A.p.s. T.R.O.I.S.I. Project.
L’obiettivo è rendere più forte il rapporto con i figli che, per le conseguenze legate alla detenzione, rischia irrimediabilmente di deteriorarsi. I papà frequentano all’interno del Carcere un laboratorio teatrale e un fine settimana al mese le attività si spostano all’esterno per coinvolgere figli, nipoti, mogli e compagne. Il fine è ricreare, fuori dalle mura domestiche e da quelle carcerarie, quel senso di intimità familiare venuto inevitabilmente meno. Il gruppo lavora teatralmente sulla metafora della favola di Pinocchio, un modo per ripensare alla propria vita e darsi dei nuovi orizzonti.
Alla proposta teatrale si affiancano anche percorsi culturali e naturalistici, per sviluppare la capacità di meravigliarsi davanti alla bellezza dell’arte, della cultura e della natura. In quest’ottica sono previste visite guidate ad alcuni siti archeologici, al Castello Aragonese e alla Città Vecchia. A grande richiesta, inoltre, nel mese di luglio i partecipanti visiteranno il Museo Archeologico MarTa. Ciò sarà possibile grazie alla sensibilità della Direttrice dott.ssa Eva Degl’Innocenti e dell’Associazione Amici dei Musei, che contribuirà all’acquisto dei biglietti di ingresso. L’Associazione Amici dei Musei lavora a progetti di inclusione e rigenerazione sociale tramite la sensibilizzazione alla bellezza e in questo senso ha incontrato una comunione di intenti con d’A.p.s. T.R.O.I.S.I. Project e in particolare con l’Iniziativa “Teatro senza sbarre”. Le visite guidate, invece, saranno a cura della cooperativa Novelune, che guarda alla ricerca, alla documentazione e alla didattica quali mezzi per valorizzare i beni culturali e il paesaggio.
Fare cultura diventa così anche un modo per raggiungere obiettivi di legalità e favorire un’armonica relazione tra genitori e figli allo scopo di prevenire le diverse forme di disagio.
Il progetto è sostenuto attivamente dal Direttore della Casa Circondariale di Taranto dott.ssa Fiorentino prima e dott. Mellone ora e dal Comandante della Polizia Penitenziaria dott.ssa Elena Vetrano che, in collaborazione con il Coordinatore dell’Area Trattamentale dott. Vitantonio Aresta, hanno selezionato e coinvolto i detenuti più idonei. Inoltre vi è sostegno morale dell’Ufficio del Garante dei Detenuti della Regione Puglia guidato dal dott. Piero Rossi. (Comunicato stampa)