Premio Alessandro Leogrande: al via la IX edizione

Premio Alessandro Leogrande
Cultura, musica e spettacolo
12.12.2024 14:41

La IX edizione del Premio Alessandro Leogrande prende ufficialmente il via con la presentazione dei cinque libri finalisti per il 2025, selezionati dai partecipanti dell’edizione precedente. L’iniziativa, promossa dai Presìdi del Libro in collaborazione con la Regione Puglia, conferma il suo obiettivo di stimolare il dibattito pubblico su temi di grande rilevanza attraverso il giornalismo narrativo e d’inchiesta.

I testi saranno letti e valutati da 50 circoli di lettura dell’Associazione e dagli studenti delle scuole superiori pugliesi che partecipano al progetto “Raccontami il giornalismo”, i quali assegneranno anche il Premio Studenti. I vincitori saranno annunciati il 12 aprile 2025 durante la cerimonia conclusiva al Teatro Fusco di Taranto.

Ecco i cinque titoli in concorso:

“Pomodori Rosso Sangue” (Nottetempo, 2024) di Diletta Bellotti. Un racconto sconvolgente sullo sfruttamento nei campi di pomodoro, simbolo del Sud Italia, che cela la disumanizzazione dei lavoratori. Michela Murgia lo definisce “magnetico nel modo più inquietante in cui lo sono le persone che coltivano un’ossessione”.

“Si può si deve. L’ufficiale democratico che ha sfidato l’infedeltà di Stato” (Pigreco, 2024) di Mario Ciancarella. Una narrazione autobiografica che svela i retroscena della sua radiazione forzata dall’Aeronautica e ripercorre eventi irrisolti legati alla strage di Ustica, toccando temi cruciali di giustizia e trasparenza.

“Sottocorteccia” (People, 2024) di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani. Un “climate novel” che esplora il disastro ambientale da prospettive scientifiche e antropologiche, gettando uno sguardo sul futuro del pianeta.

“Sempre dalla stessa parte mi troverai” (SEM, 2024) di Valentina Mira. Un viaggio tra la violenza storica e il vissuto personale di Roma, che combina amore e dolore, raccontando la complessità del passato e del presente della Capitale.

“Lo statuto delle lavoratrici” (Bompiani, 2024) di Irene Soave. Un’analisi incisiva sul cambiamento della percezione collettiva del lavoro, dalle giornate lavorative pre-Covid fino a un futuro possibile.

Un'edizione che promette di offrire riflessioni profonde su tematiche attuali e di coinvolgere il pubblico in un dialogo culturale significativo.

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