Pagni: ‘Soffro per il Taranto e con Capuano non doveva finire così’
‘Mi dispiace per la famiglia Giove, ma per fare calcio soli servono basi solide’
"Ci soffro davvero: non lo dico per piaggeria, seguo sempre il Taranto. Sono forse l'unico dirigente nella storia del club ad aver rinunciato a un contratto, 3+2, dopo essere stato uno degli artefici della salvezza miracolosa in C1. Quando arrivò una nuova proprietà dissi subito che avrebbe portato al fallimento, mentre 12.000 spettatori applaudivano il nuovo imprenditore. Purtroppo, anche quella volta ho avuto ragione. Mi dispiace profondamente per la famiglia Giove, che sicuramente ha investito risorse nelle casse della società. Ha affrontato chiare difficoltà e non sempre è stata supportata adeguatamente. Oggi conta la forza economica e la capacità di resistere nel tempo”. Così Danilo Pagni, ex direttore sportivo del Taranto, a TuttoC.
“È vero che non si può fare calcio senza uno stadio adeguato, e non si può dipendere esclusivamente da una sola famiglia. Tuttavia, è altrettanto vero che chi gestisce il deve avere solide basi economiche, in grado di sostenere il progetto anche in solitudine. Taranto è una piazza straordinaria, una città e una provincia che meritano di competere a un livello altissimo”, aggiunge Pagni.
“Capuano? Ha fatto un lavoro straordinario e mi dispiace per questo epilogo. Non voglio entrare nei dettagli: ci siamo sentiti e gli auguro il meglio. Non è il finale che tutti sognavamo, ma il suo lavoro è stato eccellente e lo stava portando avanti anche quest'anno”, sottolinea l’ex diesse rossoblu.
“Galigani? La sua presenza ha sempre funzionato a Taranto, un supporto concreto e operativo”, conclude Pagni.