Fondazione Taras: "Non si commettano gli errori del passato"
Parla Gianluca Sostegno, presidente del trust tarantino
- Qual è il parere della Fondazione Taras sulle ultime mosse operate dal Taranto?
"Per cominciare, siamo delusi che Zelatore e Bongiovanni non abbiano sentito il bisogno di fare un bilancio della stagione trascorsa di fronte alla stampa e ai tifosi. Sarebbe stato un momento di crescita per la compagine societaria che, invece, ha preferito parlare solo attraverso comunicati o interviste individuali. In questa fase, i nostri rapporti con la società sono sporadici. Nonostante le nostre richieste di dialogo, il confronto si limita alle occasioni formali, come il CdA, o a comunicazioni telefoniche. Quanto alle ultime mosse societarie, siamo abbastanza perplessi. Credevamo che, dopo il disastro sportivo della retrocessione, la società avesse capito che non è più il caso di fare esperimenti. Ci pare, invece, che il Taranto sia ripartito sulla stessa linea, al di là della scelta del tecnico. Intendiamoci: a Luigi Volume auguriamo una carriera luminosa, ma temiamo che non abbia l’esperienza giusta per una piazza come Taranto".
- Come giudicate l’avvicinamento di Damaschi ai soci di maggioranza?
"Nel CdA del 30 maggio, il presidente Zelatore ce lo ha presentato come un semplice sponsor. Non ci sono noti i termini dell’accordo. Ci è stato detto soltanto che Damaschi fornirà una sorta di consulenza gratuita su alcuni aspetti tecnici e gestionali. Siamo in attesa di capire, ma restiamo dubbiosi, visti i suoi trascorsi a Perugia e Foligno".
- Si parla di un Taranto con ambizioni di vertice.
"Lo auspichiamo. Taranto merita progetti solidi e ambiziosi. Dall’illustrazione del bilancio previsionale della prossima stagione, abbiamo notato che il budget totale è inferiore a quello stanziato nell’ultima Serie D del 2015/2016, quando il Taranto arrivò secondo. Ciò significa che la società, che ha annunciato un campionato di vertice, dovrà lavorare molto più attentamente sui costi. Insomma: sbagliare, quest’anno, è veramente vietato. Anche per questo pensavamo servissero dirigenti più scafati. Inoltre, alcune previsioni di introito ci sembrano troppo entusiastiche, visto lo scoramento della piazza: la partecipazione dei tifosi e degli sponsor al progetto Taranto va ricostruita. Non sarà facile. Infine c’è la questione del debito erariale, su cui ci siamo pronunciati in uno dei nostri ultimi comunicati. Rateizzare il debito, sia chiaro, è una prassi diffusa e la società sta onorando tutti gli impegni, ma è pur vero che questa abitudine rischia di provocare un progressivo incremento del debito. Noi lo abbiamo sottolineato, come facemmo all’epoca di Nardoni".
- Dopo la rinuncia alla supervisione del settore giovanile, quale sarà il ruolo della Fondazione Taras nella prossima stagione?
"Dobbiamo dire, intanto, che la scelta di lasciare il settore giovanile è stata sofferta, ma erano venute meno le condizioni per operare serenamente. I nostri sforzi, sin dal 2012, sono stati orientati a costruire un settore giovanile e una scuola calcio di esclusiva proprietà del Taranto F. C., evitando l’appalto alla gestione esterna, che spesso rischia di produrre gestioni opache. Auspichiamo che le scelte dei soci di maggioranza del Taranto siano oculate e tengano in considerazione tutte le variabili. Quanto al ruolo del supporters’ trust nella società, c’è da dire che i volontari della Fondazione Taras hanno svolto molti compiti a supporto del club, compreso l’ausilio tecnico nella gestione dei canali di comunicazione su internet, l’ausilio giuridico nelle controversie del club, il supporto operativo alla campagna abbonamenti e nella gestione dei rapporti con la società di ticketing, eccetera. Come sancito nell'ambito della nostra ultima assemblea degli associati, d’ora in poi non rivestiremo più alcuna funzione operativa. Lo abbiamo fatto sino a oggi in pieno spirito di servizio, consentendo alla società di risparmiare anche importanti risorse economiche. Ci siamo accorti che era il momento di cambiare. Dedicheremo più energie allo sviluppo del trust, occupandoci principalmente del controllo dei conti societari e della promozione del tifo per la squadra della nostra città".