Taranto: 'Una brutta gatta da pelare per Cazzarò'

L'analisi tattica di Vittorio Galigani

TARANTO
25.09.2017 16:29

Una brutta gatta da pelare per Michele Cazzarò. Il Taranto, nel presente, non è una squadra. Certamente buoni “nomi”, presi singolarmente. Giocatori di buona carriera ed individualmente anche validi in prestazioni del passato. Il difficile è assemblarli. Non fanno gruppo, non sono squadra. Non dimostrano personalità. La “cazzimma” non è nel dna di questo organico.

ORGANICO CARENTE Nella gara di Cerignola le difficoltà si sono vieppiù acuite. Per le squalifiche. Per gli infortuni. Per le approssimative condizioni di forma dei calciatori ritenuti cardine della squadra. Pera irriconoscibile. Galdean monopasso e prevedibile. D’Aiello sempre in ritardo sull’avversario. Corso spaesato in un ruolo che non è il suo. Miale, ultimamente poco utilizzato, ripetutamente in imbarazzo. Aleksic con “l’abito” di un principiante. Ancora avrebbe tutto, gli manca la determinazione. Spataro gioca con dei guanti intrisi di sapone. La carenza di “under” idonei alla bisogna (il gioco delle famose coppie, due della stessa età per ogni ruolo) crea difficoltà al tecnico nel comporre l’undici iniziale da mandare in campo. Comportamenti estranei al calcio giocato avrebbero inizialmente relegato in panchina Crucitti. Il suo ingresso in campo nella ripresa ed il “morbido” secondo tempo dei padroni di casa ha in parte attenuato la pochezza dei valori riscontrati nei rossoblu.

SQUADRA SVOGLIATA Il Taranto visto in campo in queste prime quattro giornate è deprimente. Sono giocatori senza alcuna motivazione. Quella maglia bisogna sapersela meritare. Sul primo gol del Cerignola almeno mezza squadra era ancora con la testa (e con il fisico) negli spogliatoi. Iannini, nella prima mezz’ora di gioco (quella decisiva ai fini del risultato) ha cancellato dal campo Galdean. Poi, resosi conto della situazione, lo ha ignorato. Il Cerignola del secondo tempo ha abbassato i ritmi. Ha solamente controllato la partita. Ha concesso qualche metro in più all’avversario. Nella sostanza però non è cambiato nulla. La difesa dei padroni di casa non ha mai rischiato di capitolare.

COSA MANCA Michele Cazzarò si trova a gestire una situazione tecnica e di spogliatoio precaria, difficilissima. La Società non è in grado di aiutarlo. All’organico del Taranto mancano calciatori in ogni zona del campo. Un portiere che offra maggiori garanzie di rendimento e che dia sicurezza al reparto. Un difensore adatto per giocare in una difesa a tre (con Scoppetta squalificato si è dovuto “adattare” nel ruolo Corso, con i risultati che si sono visti). Un centrocampista che offra sostanza al gioco di squadra e personalità nello spogliatoio. Un attaccante centrale se non due (perché il Pera attuale è soltanto l’ombra del bel giocatore decantato in altre piazze). Di contorno occorre rimodulare le coppie degli “under” ruolo per ruolo.

LA SOCIETÀ Alle carenze di un organico mal costruito e peggio assemblato debbono aggiungersi le note difficoltà ambientali. Situazioni incresciose alimentate dai comportamenti di Zelatore e Bongiovanni. Alla luce della ennesima sconfitta è da apprezzare la decisione assunta dal Prefetto di Foggia che ha vietato la trasferta ai tifosi del Taranto. La contestazione che sarebbe montata in conseguenza del risultato negativo, avrebbe potuto causare danni irreparabili.

COZZA Due parole, per chiudere, su Cozza. Era stato adeguatamente allertato. In fin dei conti gli avevamo reso un “favore”. Da uomo di calcio doveva essere in grado di distinguere e di usare l’intuito. Alle prime avvisaglie doveva dimostrare personalità e professionalità. Si è invece fatto imporre il volere degli altri. Voleva dimettersi già dal ritiro? Doveva farlo evitando quella penosa smentita in diretta televisiva. Una farsa inaccettabile. Non erano gli altri (Blunote) che raccontavano “minchiate”. Nelle scelte tecniche e nei suoi comportamenti si è dimostrato un debole. Ne ha pagato le conseguenze. Nell’andarsene doveva rimanere in silenzio. Alla resa dei conti: di un bel tacer non fu mai scritto!

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