Black Friday: consumo sostenibile o comodità online?
In occasione del Black Friday, si riaccende il dibattito su quale modello di consumo vogliamo sostenere. Da un lato, le grandi piattaforme di e-commerce, con acquisti rapidi ma impersonali e un pesante impatto ambientale. Dall’altro, i negozi di vicinato, simbolo di competenza, professionalità e un’esperienza d’acquisto autentica e personalizzata.
Acquistare nei negozi locali non è solo una scelta economica, ma un atto di responsabilità verso l’ambiente e la comunità. Come sottolinea Letizia De Florio, Vice Presidente di Confesercenti Taranto: “Affidarsi ai commercianti locali significa sostenere l’economia, ridurre l’inquinamento e combattere la solitudine, un problema crescente nella nostra società digitale“.
L’e-commerce, infatti, nasconde un costo ambientale elevato. Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), durante la settimana del Black Friday gli italiani emettono fino a 400.000 tonnellate di CO2eq, principalmente a causa dello shopping online. Traffico urbano, inquinamento atmosferico e rifiuti derivanti dagli imballaggi non riciclabili aggravano la situazione. Al contrario, il commercio tradizionale utilizza una logistica centralizzata e più efficiente.
Andrea Liuzzi, Presidente provinciale FISMO Confesercenti Taranto, esprime preoccupazione per la crescita del commercio online: “Il Black Friday trasforma un giorno di sconti in settimane di promozioni che penalizzano i negozi fisici. Questo rischia di compromettere le vendite natalizie, fondamentali per il tessuto economico delle città“.
In un periodo storico in cui la sostenibilità è una priorità, scegliere di acquistare nei negozi locali significa fare un gesto concreto per il futuro delle nostre città e del pianeta. Ogni acquisto è una decisione: comodità o responsabilità?