Spettacolo: Sport, Shoà e storia: la vicenda del pugile ROM Rukeli

Cultura, musica e spettacolo
Redazione
31.01.2018 20:10

DI MARIA PASTORELLI

Uno spettacolo importante sulla Shoà quello andato in scena sabato al teatro Rossini di Gioia del Colle. La storia raccontata attraverso uno sportivo, attraverso il pugile ROM, Johann “Rukeli” Trollmann. Ne “Il mio inferno – vita da zingaro” del regista Maurizio Vacca viene raccontata la storia di questo giovane pugile che per aver messo ko tanti avversari, fino a giungere al titolo (annulatogli; nella ripetizione del match con le nuove regole del pugilato tedesco imposte da Hitler, perderà), sarà catturato, ad Hannover, e torturato dopo il suo ultimo successo avvenuto nel campo di concentramento. Dopo un mese da questo, di fatto sarà fucilato. Una storia narrata attraverso la fidanzata e la mamma di Johann ben interpretata dalla cantante e attrice Anna Maria Stasi.

Uno spettacolo che ha commosso gli stessi protagonisti come confermano a Blunote il musicista Vanni La Guardia della CFF, il regista Maurizio Vacca e l’attrice Anna Maria Stasi:

VANNI LA GUARDIA: “Questo spettacolo è stato scritto e diretto da Maurizio Vacca: il nostro incontro con lui è stato facilitato dalla proposta del brano “Come fiori”. Si tratta di una storia intrigante in cui lo sport e la storia si incrociano con la musica. Subito proponemmo a Maurizio uno spettacolo su Rukeli: noi della CFF siamo sperimentali. In questa drammaturgia oltre a nostri brani in simbiosi con il copione e la scenografia; inoltre, ci sono anche pezzi di De Andrè che riflettono il personaggio del pugile ROM. Abbiamo deciso di allargare i nostri orizzonti musicali tanto che tra un po’ ci confronteremo con la colonna sonora di un documentario”.

MAURIZIO VACCA (Regista): “Questo lavoro parte tutto dalla CFF: inizialmente avevamo già un progetto sulla figura del pugile Rukeli che mi proposero con dei brani. La storia è intrigante ed è un evento vero in cui ci addentriamo in punta di piedi raccontandola attraverso la moglie e la mamma. Siamo stati silenziosi e irruenti nel toccare l’argomento… Le emozioni vissute? Beh, una storia così non può non emozionare: ti fa rendere conto della follia umana. Volevamo raccontare un fatto che non si conosce visto che quando si parla di Shoà ci si ricollega immediatamente soltanto agli ebrei. In parte con i campi ROM abbiamo, ancora, a che fare: possono assomigliare a campi di concentramento”.

ANNA MARIA STASI (Attrice, cantante, narratrice): “La storia di Rukeli ci ha sempre appassionato: ce l’abbiamo nel cuore tanto che, noi della CFF, abbiamo scritto anche una canzone che è entrata nell’ultimo nostro lavoro “Canti Notturni”. Siamo grati a Vacca e ai ragazzi del laboratorio teatrale per la realizzazione di questa storia dimenticata ma che merita di essere raccontata. Poi, è sempre una grande emozione cantare, dopo sedici anni, le canzoni della CFF… Tornando al laboratorio teatrale “Chi è di scena”, lavoriamo con ragazzi delle scuole superiori che spesso riescono ad insegnarci cose nuove. Sono fantastici: oltre al talento sono disciplinati. L’estro non può esistere se non esiste la professionalità”.

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