Confcommercio: ‘Alt pale eoliche nell’area DOP, sarebbe suicidio per enoturismo’
Alti come palazzi da 50 piani, i 16 aerogeneratori che minacciano la bellezza naturale dell’area di coltivazione del Primitivo. Un progetto che coinvolge quattro comuni (Carosino, Fragagnano, Sava e Lizzano) e che prevede in quest’ultimo la costruzione di 11 pale eoliche.
“E’ inconcepibile che si possa dare il via libera ad un impianto così impattante in un’area preziosa per la produzione vinicola del Tarantino. D’accordo la transizione ecologica, è necessario generare energia pulita, ma è altrettanto doveroso salvaguardare il territorio, il paesaggio, la nostra cultura, le nostre produzioni”, commenta Leonardo Giangrande, presidente prov. di Confcommercio Taranto.
“Si rischia di distruggere il lavoro di anni che ha portato la viticoltura jonica ai risultati odierni; una produzione che è legata al suo habitat naturale, alla bellezza e integrità del paesaggio e che sta conquistando spazi sempre più ampi tra mete prescelte del turismo del vino“, continua.
L’enoturismo sta crescendo grazie anche agli sforzi dei nostri produttori ed alle sinergie attuate con la filiera del turismo, sempre più aperta verso le reti di collaborazione. Il turista che viene nella zona della Dop vuole ammirare i vigneti dove si produce il Primitivo, vuole vivere un’esperienza immersiva in vigna, vuole lasciarsi sedurre da quel paesaggio fatto di masserie, case rurali e di orizzonti marini. Esperienze che non sarebbe possibile offrire sotto i venti assordanti delle pale eoliche”, aggiunge.
”Auspichiamo che accanto alla sindaca di Lizzano, Lucia Palombella, scendano in campo per dire ‘Alt alle pale eoliche’ i sindaci dei comuni del Primitivo“, conclude Giangrande.