TARANTO: C'erano una volta, Gianfranco Campioli

TARANTO
Redazione
25.06.2016 11:44

Per la rubrica settimanale "C'erano una volta... ": GIANFRANCO CAMPIOLI 
- Gianfranco  benvenuto alla rubrica settimanale "C'erano una volta... ". La gente di Taranto ti ricorda come un vero e proprio funambolo dotato di una tecnica sopraffina e straordinario carisma. Approdato al Taranto nella stagione 1997-1998 con ben 60 apparizioni in CND condite da 12 gol, cosa ricordi della tua permanenza in riva allo Jonio durata due anni? 
"Due anni stupendi in una piazza da categorie superiori con una passione che non ha limiti... Per quanto riguarda quel famoso campionato credo che moralmente lo vincemmo noi. Dei nostri antagonisti preferisco non esprimere giudizi".
- Un pubblico quello Tarantino che ha dimostrato nonostante le categorie poco consone al blasone della squadra, di meritare palcoscenici ben diversi da quelli attuali. Tra tutte le società e le tifoserie dove sei stato da calciatore, come collochi quella tarantina? tifoseria martoriata dalle tante delusioni ma pur sempre rimasta passionale e attaccata alla squadra.
"Una tifoseria unica e da brividi. Ho giocato in piazze come Sassuolo, che oggi milita in serie A, Trapani, che quest'anno ha sfiorato la promozione nella massima serie, ma posso tranquillamente ammettere che la tifoseria del Taranto ha davvero pochi eguali nel panorma calcistico italiano. Pubblico da serie A!".
- Nella tua seconda stagione in riva allo Jonio sfiorasti la promozione diretta in serie C2 (Taranto ripescato al termine di quella stessa stagione) compiendo una cavalcata pazzesca con uno squadrone capitanato da mister Angelo Carrano ( in squadra gente del calibro di: D'Isidoro, D'antò, Stasi, Dell'Oglio ecc)  che dovette arrendersi al cospetto del Campobasso arrivato primo nella regolura season.  Cosa ricordi di quella stagione e dalla tua esperienza a Taranto?
"Quel Taranto era un gruppo di grandissimi uomini guidato da un tecnico esperto e vincente come Angelo Carrano. Di Taranto ricordoi suoi posti stupendi, un mare fantastico, l'energia e la voglia di vivere dei tarantini. Di quella stagione come potrei non ricordare quel famoso Taranto-Rutigliano 3-1 con uno Iavocone stracolmo di passione che ci spinse alla vittoria. Del resto se non vivi certe emozioni non le puoi nemmeno immaginare...".
- Taranto è una città con un bacino d'utenza importante che da 5 anni di fila deve purtroppo "accontentarsi" di un campionato nazionale dilettanti. Come ti spieghi che una squadra gloriosa come quella rosso blù non riesce a tirarsi fuori dalle sabbie mobili dell'anonimato e tornare nel calcio che conta?
"Quando negli anni passati la squadra militava in lega pro e sfiorò la promozione in serie B più volte, credo che la società di quel tempo dovesse pensare a programmare senza effettuare spese folli nel mercato, purtroppo una gestione scriteriata la portò inesorabilmente ad un triste e ingiusto fallimento. Credo che bisogna fare un passo alla volta e non pensare di vincere subito solo perchè ti chiami Taranto. E' vero, la piazza è esigente, ma bisogna saper programmare puntando su giocatori che hanno fame di calcio, che sputano sangue e che siano pronti a morire per quella maglia...".
- Il Taranto ed i maledettissimi play off che troppe volte ci hanno estromesso dal raggiungere  obiettivi che erano alla nostra portata. L'elenco delle finali perse è abbastanza lungo, nel corso delle ultime tre stagioni abbiamo perso i play off nell'ordine con: Arezzo, Sestri Levante e nella stagione da poco conlcusa Fondi. Che idea ti sei fatto del Taranto di quest'anno e sulla maledizione play off che attanaglia i colori rosso blù da troppi anni?
"I play off sono veramente strani, per vincerli c'è bisogno che tante componenti vadano per il verso giusto. Fortuna, condizione fisica e mentale, a Taranto poi bisogna gestire la grandissima pressione che i giocatori devono essere bravi a sopportare. In altre piazze meno calde le squadre giocano più sciolte e si esprimono meglio. Durante il campionato hai la possibilità di recuperare terreno perso, nei play off se sbagli è praticamete finita. Non conosco in maniera dettagliata la rosa del Taranto di quest'anno, ma posso tranquillamente dire che seguo sempre con molto piacere le sorti della compagine rossoblu".
- Da qualche giorno sono stati resi pubblici i criteri per inoltrare la domanda di ripescaggio in lega pro, a detta di molti  l'occasione pare sia davvero ghiotta nel caso la società decidesse di inoltrare la domanda. Ovvio che con la crisi che ha colpito il calcio negli ultimi anni e con la somma di 250 mila euro di fondo perduto chiesta dalla federazione, si chiede anche un sacrificio alla gente affinchè con un piccolo contributo (come ad esempio sottoscrivere l'abbonamento) possa contribuire al raggiungimento di questo agognato traguardo. A tal proposito ti chiedo di mandare un messaggio alla meravigliosa tifoseria tarantina che da troppi anni aspetta un esplosione di gioia. 
Credo che la federazione debba rivedere alcuni passaggi inerenti ai criteri di ripescaggio. Detto questo mi auguro che la società inoltri ugualmente la domanda di ripescaggio, lo deve fare per la città e per i suoi meravigliosi tifosi, per la gloriosa tradizione calcistica del club. Non ho bisogno di mandare nessun tipo di messaggio, i tifosi del Taranto amano così follemente la loro squadra che non c'è assolutamente bisogno di un mio appello. Saranno sempre i primi... oggi domani sempre...
- Per concludere: di cosa si occupa oggi Gianfranco Campioli? Grazie per la bella chiaccherata, e chissà che un giorno tu non possa tornare allo Iacovone a gustarti una partita del Taranto?
"Sono sempre nel mondo del calcio, mi occupo del settore giovanile del Canaletto società calcistica nella quale sono nato. Allenare i giovani mi riporta indietro negli anni, la loro passione mi coinvolge tantissimo. Per quanto riguarda un mio possibile ritorno allo Iavocone: Appena sarà possibile verrò con molto piacere... in lega pro ovviamente! Un abbraccio a tutti i tifosi rosso blù... FORZA TARANTO!".

Di Vincenzo Corallo

Nella foto Franco Valdevies (che ringraziamo): Gianfranco Campioli con la maglia del Taranto 

 

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