Piano Sociale Ambito 6 Taranto: la denuncia di CGIL CISL e UIL
Non c’è pace per il Piano Sociale di zona dell’Ambito 6 di Taranto. Il documento che definisce servizi essenziali di assistenza e sostegno alle varie fragilità di 11 Comuni della provincia di Taranto (Grottaglie capofila, Carosino, Faggiano, Leporano, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Ionico e San Marzano) è ancora oggi un non definito libro di aspirazioni. Il Piano non è stato neanche sottoposto all’analisi delle parti sociali e non è ancora definita la quota di copartecipazione alla spesa da parte dei singoli Comuni.
Eppure gli enti, sollecitati dalle organizzazioni sindacali solo qualche settimana fa, avevano risposto con un documento in cui assicuravano l’imminente varo del Pdz e i relativi cofinanziamenti, rimarcando “il senso di responsabilità e il rispetto delle norme di programmazione stabilite nel Piano regionale delle Politiche sociali”.
Ma dopo quelle rassicurazioni il nulla. A denunciarlo, ancora una volta, sono Tiziana Ronsisvalle, Mariangela Frulli e Gaetano Eramo, esponenti delle tre sigle confederali di CGIL, CISL e UIL Taranto. Quell’ammonimento che inviammo prima della scadenza del 31 agosto, intimata dalla Regione Puglia pena il Commissariamento dell’Ambito 6, vale nuovamente oggi – dicono Ronsisvalle, Frulli e Eramo – perché la proroga dei termini al 30 settembre rischia di essere nuovamente consumata senza portare a un nulla di fatto.
Siamo al 27 settembre e a oggi nessuna convocazione è giunta ai nostri tavoli – continuano – e pertanto rinnoviamo l’invito agli enti interessati a mettere in pratica gli indispensabili e ormai urgenti atti amministrativi e procedurali - compresa la convocazione del tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali confederali - per far si che ai bisogni di assistenza sociale, culturale, educativa e sanitaria di quei comuni si possa dare finalmente risposta.