L'editoriale: Taranto, è ora di farsi un bel bagno d'umiltà...
Di Dante Sebastio
Ripartiamo dallo sfogo di Francesco Montervino per chiudere una pagina ricca di polemiche e veleni e scriverne una nuova, possibilmente di successi e soddisfazioni. La Serie D sta stretta a un po’ a tutti: città, tifosi e giornalisti, ma è la realtà e non si può sfuggire. La Lega Pro che il Taranto ha perso sulla carta va riconquistata sul campo, non ci sono altre scappatoie. Ecco perché oggi si deve ripartire da un caposaldo fondamentale e imprescindibile: l’UMILTA’. Continuare a ripetere “noi siamo il Taranto e nessuno può mettersi sulla nostra strada” non porta a vittorie sonanti e a un gioco spumeggiante. Si dice che il vero amore si mostri nel momento del dolore e del bisogno, ecco forse è proprio questo il momento per dimostrare di amare i colori rossoblu, indipendentemente da chi indossi la maglia. Su un aspetto Francesco Montervino ha ragione: “Il lavoro va rispettato, anche nelle giornate meno fortunate come quella di Torre del Greco”. Anche noi di Blunote, attraverso queste pagine, abbiamo più volte criticato la squadra, definendola lacunosa e incompleta. E ora che anche i tecnici se ne sono resi conto, facendo un bel bagno d’UMILTA’ che tutti abbiamo apprezzato, non resta che attendere l’arrivo di dicembre e l’apertura del mercato invernale. Prima di allora, i tifosi possono solo sperare che il gruppo guidato da Michele Cazzarò, giustamente blindato dalla società, rimanga aggrappato alle posizioni di testa. I sostenitori che pagano il biglietto hanno il sacrosanto diritto di pretendere sempre il massimo, ma non è nemmeno corretto pensare che dietro ogni sconfitta ci sia la regia occulta di chi spera che il Taranto continui a marcire in Serie D. Al contrario, anche chi è sul campo non può e non deve pensare che dietro una critica o una contestazione si nasconda la mano di chi non vuole il bene del Taranto per malafede, vantaggi pesonali o secondi fini. Le responsabilità sono di tutti e bisogna avere l’UMILTA’ di alzare la mano e metterci la faccia. Francesco Montervino lo ha fatto apertamente e per questo merita un elogio: spesso lo abbiamo criticato, ma in questa occasione ci sentiamo di condividere buona parte delle sue parole. Anche se, riteniamo ingiusto addossare le colpe dell’aggressione di domenica notte solo alla stampa. Crediamo sia il caso di concedere una seconda chance a tutti, anche e soprattutto a Improta, Esposito e tutti coloro che non hanno tenuto fede alle premesse: non saranno dei fenomeni, ma le fortune di una città in sofferenza e senza una guida politica adeguata (ma questo è un altro doloroso capitolo) passano solo e soltanto dai loro piedi. UMILTA’…