Taranto: Chiusura Polizia Frontiera - Scalo Marittimo, denuncia del Siulp
Ci risiamo! Come se il SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia) di Taranto non fosse così esperto da non capire che il Dipartimento della P.S. non stia approfittando del vuoto dell’esecutivo di Governo che attende la nuova nomina dei ministri e tra questi anche il Ministro dell’Interno. Ad affermarlo è Antonio Digregorio, Segretario Generale Provinciale del Siulp Jonico. A pensar male si fa peccato? Forse, ma è certo che sono stati riaperti i cassetti da cui per magia salta fuori un piano-bozza di un decreto, già propinato a febbraio dello scorso anno, sebbene congelato, che sarà discusso lunedì prossimo a Roma con i sindacati maggioritari e il vertice. Il Capo della Polizia intende mandare avanti il progetto di chiusura di molti presidi di Polizia e per quanto riguarda il territorio jonico di cui noi siamo la diretta testimonianza, l’imperturbabile intenzione è sempre quella di dismettere la Polizia di Frontiera - Scalo Marittimo di Taranto. Ma nel piano vi è anche Gioia Tauro, La Spezia e Parma. Un’accelerata a un processo che evidentemente si vuole portare prima possibile alla Corte dei Conti per la registrazione. Come se, in un momento tragico come questo dove il nostro Paese sta combattendo la terza ondata di una pandemia, non vi sarebbero altre criticità a cui far fronte, ecco che la bozza del decreto, adesso probabilmente diventa la necessità e la priorità del momento. Non un bel messaggio ora come ora poiché si percepisce minor sicurezza; un grande rischio indebolire la macchina della sicurezza adesso. Partiamo dal presupposto che per noi, NON è mai una buona idea sopprimere, accorpare, depotenziare un presidio di Polizia, pertanto non potremmo mai condividere le scelte del Dipartimento. Un procedimento ordinamentale che mal si concilia con tutti processi di trasformazione e di rilancio del nostro Capoluogo, in cui, importanti investimenti ed opere sono tutt’ora in atto e che riguardano non solo il rilancio del Porto doveè ubicata la sede di Polizia a rischio chiusura. La dismissione di qualsiasi baluardo di sicurezza istituito per la comunità, non porta mai ad alcun beneficio a maggior ragione se di mezzo c’è una città come la nostra con 200 mila abitanti a vocazione industriale e portuale che proprio dal mare trae le sue maggiori aspirazioni. Geograficamente strategica per il Mediterraneo a tal punto da candidarsi a “Capitale del mare” ma è già “Capitale italiana dello sviluppo”. Il territorio che subisce tale decisione soggiace a una recessione del sistema sicurezza, ecco perché continueremo a prendere le distanze dal piano. Ci uniamo - afferma Digregorio - alla profonda delusione di circa 30 colleghi che forse da domani vedranno stravolgere le loro consuetudini, la loro professionalità specifica, le attività lavorative, perché, come “pacchi postali”, senza alcuna ragione e senza che ne abbiano fatto richiesta, saranno trasferiti in Questura, in una sede diametralmente opposta e molto distante dal punto di interesse attuale. Ma figuriamoci se qualcuno considererà mai l’aspetto umano e il loro disagio! Se proprio si vogliono trasferire le competenze di questa Specialità al Questore – Autorità Provinciale di P.S., come piano alternativo, almeno si mantenga la sede nel posto in cui è, mutandola in Commissariato di P.S. – Scalo Marittimo. Si eviterebbero in questo modo anche gli esorbitanti costi per il trasloco. La verità è un'altra: analisi, pianificazione e programmazione preventiva soprattutto in termini di risorse umane, è questo lo sforzo che si sarebbe dovuto compiere già diverso tempo fa, soprattutto per quanto attiene le Specialità ovunque “massacrate”, e invece si rende spianata la strada ai radicali processi di revisione del bene pubblico. Un fallimento insomma, almeno noi lo percepiamo in questo modo. Di questo passo, cosa si offrirà ai cittadini in ordine al mantenimento della pubblica sicurezza? Allora perché non dare continuità al progetto? Perché non si sopprimono anche i Compartimenti? Questa sarebbe ad esempio una buona opera di razionalizzazione dei presidi di Polizia e non altre!! L’Arma dei Carabinieri dimostra più lungimiranza: da noi chiudono, da loro aprono e si espandono. Taglio di mani e gambe per noi, neanche una limatina di unghie per loro!! Un mistero! Perché, allora tenere fuori dalla bozza, un piccolissimo posto come il Distaccamento della Polizia Stradale di Manduria (Ta) che sulla carta ha una forza che non raggiunge le 6 unità, comandante e vice compreso e che a mala pena, impiega 2, 3 colleghi sul territorio? Una sede tra l’altro sproporzionata rispetto anche ai costi di gestione. Di fronte, c’è un Commissariato di P.S. che stà subendo una erosione della risorsa umana. Nel frattempo, abbiamo inviato le nostre osservazioni alla nostra Segreteria Nazionale a Roma che parteciperà alla riunione di vertice in programma lunedì prossimo al Viminale sperando vi possa essere una coscienziosa inversione di tendenza.