I ricatti del giudice arrestato: ‘Pagatemi o vi faccio togliere vostro figlio’

Così terrorizzò la famiglia di un bambino in stato vegetativo

CRONACA
29.01.2021 23:09


"Si tratta di uno dei momenti più brutti della mia vita, fu come una pugnalata del tutto inaspettata". Ha ancora paura il papà di Francesco (nome di fantasia) quando racconta agli uomini della guardia di finanza di Brindisi di essere stato costretto a dare 150mila euro a Gianmarco Galiano (nella foto), giudice del Tribunale civile di Brindisi, che lo aveva minacciato di toglierli la potestà genitoriale a causa delle cattive condizioni in cui si trovava la sua casa. C'era troppo umido, e non avevano adeguati riscaldamenti. "Vi dico la verità - aggiunge l'uomo agli investigatori - ora che vi ho detto queste cose ho ancora paura. Ho paura che Galiano possa farci qualcosa di brutto". Francesco vive in uno stato vegetativo a causa di alcuni danni cerebrali provocati alla nascita dal personale sanitario. Per questo la famiglia del bambino aveva fatto causa alla Asl di Brindisi ed aveva ottenuto dalla compagnia di assicurazioni un risarcimento di 2milioni di euro. Durante il contenzioso i due genitori erano stati difesi dall'avvocata Federica Spina, allora moglie di Galiano. Il legale aveva poi lasciato l'incarico per incompatibilità quando il marito giudice fu trasferito al tribunale di Brindisi. L'avvocata Spina era comunque aggiornata sulla vicenda. Un giorno il magistrato con la moglie si è presentato a casa dei genitori del ragazzo che vivono in campagna. All'inizio ci furono dei convenevoli, poi Galiano, a dire dell'uomo, passò al sodo: avrebbe chiesto prima legittimamente i soldi per la parcella della moglie, ma non si sarebbe fermato a questo. "Disse - racconta ancora il padre - che dovevamo dare a lui 150mila euro. Disse in modo arrogante e sprezzante che vivevamo in una piccola casa in campagna non certamente arredata in modo di lusso, e che lui conoscendo il sindaco, conoscendo i servizi sociali, la polizia, ci avrebbe fatto togliere il bambino perché non eravamo in grado di assisterlo adeguatamente. Disse che lui conosceva buoni e cattivi. Mi disse che avrei dovuto fargli degli assegni da consegnare direttamente a lui, e su un bigliettino mi scrisse il nome a cui avrei dovuto intestarli. Ovviamente io e mia moglie terrorizzati non potemmo fare altro che assecondare la sua richiesta". Ma il magistrato ai due genitori avrebbe anche chiesto altro. Avrebbe invitato i due a comprare con i soldi del risarcimento una piccola casa in Grecia in modo che lui potesse sostare da loro quando si sarebbe recato con la sua barca a vela. Galiano a quanto pare è un appassionato di vela come poi emergerà in tutta l'inchiesta. La testimonianza dell'uomo ha trovato riscontro anche nelle parole della moglie e da alcune intercettazioni telefoniche e ambientali riportate nell'inchiesta del pm Francesco Curcio. Gianmarco Galiano e sua moglie sono stati arrestati, insieme ad altri quattro professionisti della provincia di Brindisi, tra cui un imprenditore, un avvocato, un commercialista e un ingegnere. Sono accusati a vario titolo di corruzione, estorsione, e associazione per delinquere. Gli inquirenti parlano di un sodalizio dove il magistrato del Tribunale di Brindisi avrebbe abusato delle sue funzioni giudiziarie per distribuire incarichi e nomine a professionisti suoi amici, e in cambio questi avrebbero agevolato lui nelle sue attività di occultamento e reinvestimento di proventi illeciti. (La Repubblica)

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