Qualità della vita 2018: A Taranto sì vive sempre peggio...
Indagine realizzata da Italia Oggi, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma
A Taranto sì vive sempre peggio. A stabilirlo è l’indagine sulla qualità della vita delle città e delle province italiane, realizzata da Italia Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Il capoluogo ionico perde altre quattro posizioni passando dall’84 all’88 posto nella generale. Se la qualità della vita non migliora, le cose vanno decisamente meglio quando si parla di ambiente: Taranto compie un bel balzo in avanti attestandosi al 56° posto, 27 posizioni in più rispetto a un anno fa. Può sembrare strano considerando la presenza dell’ex Ilva, ma per Italia Oggi “la dimensione ambientale ha subìto una importante modifica nella metodologia di elaborazione dei dati rispetto agli anni precenti. Le novità apportate, che premiano iniziative per la ecosostenibilità da parte delle amministrazioni locali, hanno un significativo impatto sulla composizione delle province che figurano nelle posizioni di testa”. E il lavoro? Anche in quest’ambito c’è da registrare un lieve miglioramento sul tasso di disoccupazione (82°), mentre va sempre peggio per il sistema salute (102°). Per chiudere, la criminalità: la provincia tarantina perde sette posizioni rispetto allo scorso anno (35°).
LE ALTRE Bolzano si conferma ancora una volta al primo posto, seguita da Trento e Belluno. Roma retrocede di 18 posizioni in un anno, passando dalla 67a alla 85a posizione, facendo registrare il peggioramento più vistoso. Peggiora anche Firenze: l’anno scorso era al 37° posto, oggi scende al 54esimo. Andamento opposto per Milano, in leggero miglioramento: passa dal 57° al 55° posto. Napoli resta terzultima, mentre Palermo è 106ma. La provincia peggiore d’Italia è Vibo Valentia. In fondo alla classifica si posizionano anche Catania e Siracusa. Buoni risultati per Siena, che ha recuperato 7 posizioni, passando dall’undicesima alla settima. Pordenone dalla nona alla quinta.
PARAMETRI La classifica è stata stilata tenendo conto di 9 parametri: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Gli indicatori presi in considerazione sono stati 84. Il divario tra le province del Nord e quelle del Sud si allarga rispetto agli anni scorsi. Le città meridionali che entrano nella prima metà della classifica del 2018 sono soltanto Teramo e Matera. Dal 2017 al 2018 sono aumentate le province italiane in cui la qualità della vita è classificata come buona o accettabile: 59 nel 2018 rispetto alle 56 del 2017.
SICUREZZA E... Treviso risulta essere la provincia più sicura d’Italia. Trento, Bolzano e Bologna le migliori in termini di affari e lavoro. Parma, Siena, Trento e Piacenza le province con la migliore offerta finanziaria e scolastica. E ancora, Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente sistema sanitario. In generale, la qualità della vita migliore si registra nei piccoli centri: la città ideale ha mediamente 100 mila abitanti.