Cronaca: Taranto, la canapa entra in carcere...
La canapa industriale entra nel carcere di Taranto per fini encomiabili. Due ettari di terreno incolto saranno trasformati e utilizzati per la coltivazione. A seguito di un accordo, con relativo protocollo d'Intesa tra Confagricoltura e la direzione della casa circondariale, sono stati messi a dimora i primi semi di canapa. Il progetto, portato avanti per otto mesi, prevede, per favorire il reinserimento dei detenuti, la gestione dell'azienda di agricoltura biologica e sociale. Si inizierà con la canapa industriale per poi passare alla prima azienda bio che produrrà ortaggi e frutta, all'interno di un Istituto di Pena. E' la prima attività sociale che nasce in Italia, a Taranto in particolare. Lo sviluppo della canapa industriale e la sua versatilità di applicazioni, con cicli produttivi di carta, tessuto, alimenti, bioedilizia, finalizzati a fare impresa con il mondo esterno al carcere, contribuirà a favorire il reinserimento e la formazione dei detenuti nel mondo della produzione e del lavoro. Il progetto nasce dalla collaborazione fra la casa circondariale, Confagricoltura e Associazione Biologi Ambientalisti. Offrire un'opportunità ai detenuti in attesa di scontare la pena è un atto di grande attenzione e sensibilità verso i problemi del reinserimento della popolazione carceraria nel mondo del lavoro.
Di Adolfo Giusti