Sara Pinna e l’offesa al piccolo tifoso del Cosenza: ‘Io contro il Sud? Ho un nonno di Taranto’
Sara Pinna, conduttrice per TvA Vicenza di «Terzo Tempo», trasmissione dedicata al Lanerossi e ai suoi tifosi, è finita nella bufera con l’accusa di antimeridionalismo. La polemica è scoppiata per lo scambio in diretta con un piccolo tifoso del Cosenza e il suo papà, al termine della partita del 20 maggio scorso che ha sancito la retrocessione in C del Vicenza, sconfitto dal Cosenza.
”Lupi si nasce”, aveva dichiarato il bambino al microfono di Andrea Ceroni, inviato di Tva allo stadio “San Vito-Marulla“. Da studio, Pinna aveva replicato: «E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro». La polemica, in sordina per qualche giorno, è divampata con la pubblicazione, sullo spazio Facebook del gruppo meridionalista «Movimento 24 Agosto», della lettera firmata dal padre del bambino, in cui Pinna viene accusata di nutrire «l’antico pregiudizio» contro la Calabria e tutto il Sud. Il video della diretta post partita è diventato virale e la conduttrice è finita in croce, via social. Ecco la sua versione di quanto accaduto.
”Nell’istante stesso in cui facevo quell’affermazione, ho capito che era fuori luogo - ha dichiarato Sarà Pinna a Il Corriere Veneto -. Ho letto la lettera del padre del bambino il 21 maggio e l’ho subito contattato: telefonata di cinque minuti e 11 secondi, che ho registrato. Ci tenevo a far sapere che ero mortificata per quelle parole, non appropriate. Per la verità andrebbe capito il senso in cui volevo dirle, ma è secondario, mi interessava sapere come stesse il bambino. Il padre di Domenico mi ha assicurato che il bambino era sereno, ha capito che non c’erano cattive intenzioni da parte mia».
”Sono sarda e questo cognome, in realtà, riporta anche alla motivazione della frase infelice che mi è uscita. Mio nonno paterno è di Taranto ed è venuto qui a fare il ferroviere. Noi, famiglia sarda, siamo venuti in Veneto per lavorare e ho cambiato tifo, diventando tifosa del Vicenza piuttosto che del Cagliari. Era questo il senso...”.