Taranto 2026: Stellato, ‘Collaborare, è in gioco credibilità di città e Italia’
"Con i Giochi del Mediterraneo del 2026 non sono in ballo solo l'immagine e il ruolo di Taranto, ci sono in gioco il prestigio e la credibilità dell’Italia e del nostro mondo dello sport. Questo è il punto da cui partire, per una corretta valutazione del caso sorto attorno ai GdM dopo la lettera dei ministri Fitto e Abodi al Comune di Taranto. Se non si attribuisce a questa considerazione la centralità che merita, si rischia di non impostare correttamente la valutazione più complessiva della questione". Lo dichiara Massimiliano Stellato, consigliere regionale di Italia viva.
"Non si può, e non si deve in alcun modo ridurre la vicenda a mera schermaglia politica - continua il consigliere -. Non servirebbe a niente e nessuno, porterebbe a casa alcun risultato. Da una parte il Governo ritiene che ci siano delle criticità nell’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo, dall'altra il comitato organizzatore ritiene di aver fornito tutte le precisazioni occorrenti per rispondere alle richieste di chiarimenti. Il modo migliore per incrociare i due aspetti, che non sono antitetici, è quello di favorire subito un confronto tra le parti.Si riapra, perciò, in tempi brevi la discussione e l’approfondimento, si convochi un vertice ad hoc e si cominci a vedere cosa fare”.
”Se ci sono interventi da perfezionare, scelte da modificare, progetti da variare, si valuti anche l’opportunità di costituire subito una task force tecnica tra Governo, ministeri competenti, Regione Puglia, Comune di Taranto e Coni che affianchi gli attori istituzionali interessati - aggiunge Stellato -. Si faccia quadrato, insomma, per recuperare i ritardi e salvare l’evento che porterà a Taranto 4mila atleti dai 26 Paesi del Mediterraneo e costituirà un’importante vetrina internazionale per una città, Taranto, che merita d’essere valorizzata e rilanciata. Penso che ritrovare un clima di collaborazione operosa, di seria e proficua coesione, sia il primo fondamentale passo da compiere. Fatto questo, si troverà anche il modo per individuare le soluzioni tecniche, normative, amministrative e finanziarie più opportune e sciogliere così i nodi che attualmente stanno impedendo alla macchina organizzativa dei Giochi di andare avanti“.
“Abbiamo poco più di 2 anni e mezzo a disposizione, considerato che la parte iniziale del 2026 va riservata ai test e alle verifiche su tutti gli impianti. Due anni e mezzo non sono tanti, considerata la complessità dell’evento, i tanti passaggi ancora da esperire e le difficoltà della burocrazia. Non c’è dunque alternativa nel mettersi presto al lavoro in un clima di ritrovata cooperazione. Un commissariamento ad acta porterebbe, certo, maggiore speditezza ma sancirebbe un fallimento politico di cui non si potrà che prendere atto, con scelte consequenziali“, conclude Massimiliano Stellato, onsigliere regionale Italia viva.