FP CGIL Taranto su obbligo vaccinale del personale sanitario ASL
Bellanova (FP CGIL Sanità): ‘Il personale va sostenuto. Subito la campagna di screening sierologico Sars-Cov-2’
La sanità pubblica è fatta di persone che in questa difficile fase vanno sostenute. I medici e il personale sanitario da eroi oggi rischiano di diventare bersaglio di una rabbia sociale crescente e di un clima di odio preoccupante. Per tale ragione non si sente il bisogno di circolari come quelle che in questi giorni hanno raggiunto medici, infermieri e autisti-soccorritori circa il rispetto degli obblighi vaccinali annuali relativi all’influenza stagionale. Circolari che paventano (senza darne certezza giuridica) anche l’accusa di gravi reati per chi decidesse di non sottoporsi alla vaccinazione, cosa che per senso di responsabilità pensiamo di poter escludere a priori. La premessa è di Mino Bellanova, coordinatore FP CGIL Sanità Pubblica, che in questi giorni ha anche scritto al direttore Generale della ASL tarantina. Siamo convinti che prevenire l’influenza stagionale tra gli operatori sanitari sia assolutamente una azione da sostenere – dice Bellanova – ma perché usare quel clima intimidatorio (“la violazione dell’obbligo regionale potrebbe contribuire a raffigurare reati di cui all’art. 438 (delitto di epidemia) e art. 452 (delitto colposo contro la salute pubblica)) quando siamo di fronte a personale già sotto stress? Una misura di rigore che cozza però con altro tipo di misure di segno opposto. La Funzione Pubblica non disconosce l’utilità preventiva della vaccinazione anti-influenzale a cui sottoporre tutto il personale sanitario, anche al fine di agevolare la diagnosi differenziale con i sintomi da infezione da Sars-Cov-2 – dicono i responsabili del sindacato – ma vista la gravità pandemica che tutti i dipendenti ASL stanno sostenendo, non si capisce perché questa misura di prevenzione non sia estesa anche al più preoccupante contagio da Coronavirus, predisponendo ad esempio una campagna a tappeto con screening sierologico per tutti gli operatori sanitari oggi sul fronte estremo dell’emergenza. Siamo di fronte a una pandemia e al segno di grande maturità e responsabilità di tutti gli operatori sanitari – termina Bellanova - va corrisposto identico segnale di responsabilità e rispetto da parte di chi ha il dovere di assumere decisioni ed evitare di lasciare quelle persone “più deboli” rispetto alla pubblica opinione.