La storia di Andrea Casale, farmacista tarantino in missione in Burundi...
Dalla città dei due mari al Paese delle mille colline, la storia di Andrea passa attraverso due amori, quello per la medicina e quello per l’Africa. Farmacista laureato a Parma con un Master in Medicina Tropicale, da agosto 2017 vive a Ngozi, in Burundi, dove è impegnato con la Fondazione Pro Africa nell’ambito dei progetti di rinforzo dell’ospedale di Ngozi nei reparti di salute materno infantile. A 6000 km di distanza, ci ha raccontato la sua storia.
Puoi dirci qualcosa sul Burundi e sui progetti della Fondazione Pro Africa?
Il Burundi è un piccolo Paese, poco più grande della Sicilia, in Africa centro orientale. È uno dei Paesi più poveri al mondo dove sussistono a livello sanitario diverse problematiche molto delle quali riguardano le giovani madri e i bambini sotto i cinque anni: prematurità, complicanze al parto e via dicendo. Da oltre un decennio la Fondazione Pro Africa è impegnata nella presa in carico della salute delle mamme e dei bambini essendo presente con il proprio personale espatriato nei reparti ospedalieri di maternità e neonatologia. Presidente della Fondazione Pro Africa è il Prof. Ezio Maria Padovani, già docente di neonatologia all’Università di Verona e per noi giovani cooperanti un eccellente punto di riferimento sia sul piano culturale che su quello umano.
Quali sono i principali progetti?
Collaboriamo con altre realtà tra cui Emergency per la presa in carico di bambini e adulti cardiopatici, ne curiamo la diagnosi e il follow up operatorio. Tra poche settimane inaugureremo il nuovo reparto di neonatologia e terapia intensiva neonatale realizzato in collaborazione con il nostro partner principale, la Fondazione Chiesi. Sicuramente il focus principale è la formazione di base e specialistica del personale locale. Personalmente mi occupo di formazione in materia di igiene e infezioni ospedaliere. Sponsorizziamo ben quattro borse di studio di ricerca per infermieri e ostetriche. Inoltre sosteniamo la cucina dell’ospedale per poter offrire un pasto al giorno ai malati indigenti. Altri progetti verranno implementati col tempo.
Com’è strutturata la vostra equipe?
In totale sul posto siamo sette, cinque italiani e due burundesi che hanno studiato in Italiani e che lavoro con noi. Siamo due infermieri, tre ostetriche, un medico pediatra e un farmacista. Inoltre seguo anche la parte più rappresentativa e amministrativa della formazione in loco. In Italia non abbiamo dipendenti, il ché significa che tutte le donazioni di cui possiamo avvantaggiarci vengono utilizzate per progetti in Africa, non abbiamo costi di gestione a livello Italiano.
Soddisfazioni e difficoltà del vostro lavoro?
Le soddisfazioni sono immense, perché il risultato del nostro lavoro è palpabile ogni giorno. Abbiamo ridotto la mortalità neonatale e materna in entrambi i servizi di cui facciamo parte, anche grazie alla disponibilità del personale locale con cui siamo in eccellente sintonia. Le difficoltà, sono spesso legate alla mancanza di strumentazione e di farmaci.
Quanto tempo resterai fino in Burundi?
Resterò fino a quando non sentirò che il mio lavoro abbia lasciato un segno. Qui c’è tanto da fare. Ma anche il fiero popolo burundese credo che abbia tanto da insegnare a chi si trova qui.
Per sostenere la Fondazione Pro Africa è possibile donare il proprio 5x1000 al codice fiscale 97346230158 oppure con un versamento sul conto corrente della Fondazione ( Banca Popolare di Verona, Fondazione Pro Africa, IT 54 N 0503411708000000000572)