Taranto, Melucci accusa: “Tradito da intrighi di bassa politica”
Con queste parole, l’ormai ex sindaco ha commentato il suo defenestramento in una lettera indirizzata ai dipendenti comunali

“La mia caduta non è frutto di un dibattito democratico, ma di vendette e rancori consumati negli studi notarili”. Con queste parole, l’ormai ex sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha commentato il suo defenestramento in una lettera indirizzata ai dipendenti comunali. Il secondo mandato del primo cittadino, eletto nel giugno 2022 con il Partito Democratico, è terminato bruscamente a seguito delle dimissioni contestuali di 19 consiglieri comunali su 32, decretando lo scioglimento del Consiglio.
A guidare l’amministrazione in questa fase transitoria sarà la commissaria prefettizia Giuliana Perrotta, nominata dal prefetto.
Nella sua lettera, Melucci ha ringraziato i dipendenti comunali per il lavoro svolto durante il suo mandato, definendolo un percorso fatto di soddisfazioni ma anche di “diverse amarezze”. Ha poi difeso il programma “Ecosistema Taranto”, sostenendo che le sue direttrici di sviluppo resteranno un punto di riferimento per il futuro della città.
L’ex sindaco ha concluso con parole amare: “Sono stato scelto dall’elettorato, ma esco da Palazzo di Città non per volontà dei cittadini, bensì per giochi di bassa politica”, lasciando intendere che dietro la sua caduta ci siano interessi inconfessabili e tradimenti interni alla sua stessa maggioranza.