M5S: TARI, Taranto tra le città più salate
Taranto si conferma tra le città italiane con i costi più alti per la gestione dei rifiuti urbani. Secondo il Report 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, i cittadini tarantini pagheranno in media 430 euro per la Tari (tassa sui rifiuti solidi urbani), ben al di sopra della media nazionale, che si attesta a 329 euro. L’aumento del 1,5% approvato dal Consiglio Comunale segna un nuovo aggravio economico per le famiglie, già messe a dura prova in un contesto di servizi ancora fortemente carenti.
Taranto si posiziona al 14° posto in Italia per il costo della Tari, un dato che pesa ulteriormente alla luce delle criticità nella gestione dei rifiuti. La raccolta differenziata, ancora lontana da livelli accettabili, continua a essere un tallone d’Achille, nonostante il tempo e le risorse investite. La partecipata Kyma Ambiente ha a lungo sofferto problemi di bilancio, rallentando una necessaria modernizzazione del servizio.
Le criticità sono evidenti: sacchetti abbandonati lungo le strade per giorni, ritardi cronici nella raccolta, e una diffusa mancanza di decoro urbano. A ciò si aggiunge un servizio di smaltimento inefficace, che non giustifica costi così elevati. Per i cittadini, il rincaro rappresenta un "salasso" non sostenibile, mentre la città fatica a offrire un servizio pubblico all’altezza delle aspettative.
Le opportunità offerte dai fondi del PNRR e da quelli europei e nazionali per migliorare il ciclo integrato dei rifiuti rimangono in gran parte inespresse. Investimenti in infrastrutture e un rilancio della raccolta differenziata sono ritenuti imprescindibili per affrontare un problema ormai cronico.
Il Comune di Taranto è chiamato a un’azione concreta e tempestiva per invertire questa tendenza: i cittadini chiedono un servizio efficiente che giustifichi l’onere fiscale, ponendo fine a una situazione che, da troppo tempo, penalizza il capoluogo jonico.